Articolo del 18-04-2023

Generalmente, quando al mattino ci si sveglia stanchi e non riposati, si cerca di sopperire a questa condizione attraverso una sana alimentazione oppure cercando di allontanare lo stress e l’eventuale insonnia, prestando più attenzione anche al numero di ore che si dorme ogni notte.

Si tratta di rimedi molto utili, tuttavia, difficilmente si tiene in considerazione anche la posizione che si assume durante la notte mentre si dorme che, invece, ha grande importanza nel determinare la qualità del proprio riposo.

Non esiste, però, un’unica posizione per dormire bene, piuttosto alcune posizioni consigliate che si possono provare per valutare quella che fa al caso proprio, a differenza di altre che possono influire negativamente sul riposo, anche causando difficoltà nel prendere sonno oppure dolori a muscoli e ossa.

Scopriamo di più.

Posizioni ideali per dormire: quali sono e cosa sapere

La migliore posizione che si può assumere mentre si dorme è quella che favorisce l’allineamento ottimale di tutta la colonna vertebrale.

Oltre a questo, è bene sapere che il modo in cui si dorme deve considerare anche le condizioni di salute e i fastidi di ognuno, come ad esempio:

  • allergie;
  • reflusso acido;
  • mal di schiena;
  • difficoltà respiratorie.

Una posizione ottimale per dormire è sulla schiena. Dormire sulla schiena, infatti, aiuta i muscoli del corpo a rilassarsi in maniera completa.

Esistono differenze tra persona e persona ma, solitamente, questa è la posizione che permette, meglio di ogni altra, di recuperare energie e di rigenerare la colonna vertebrale.

Dormendo in questo modo è possibile tenere lontano il mal di schiena, prevenire gli attacchi di cervicale e il dolore al collo. Questa posizione potrebbe rivelarsi utile anche per chi soffre di reflusso gastro-esofageo o di bruciori di stomaco, mantenendo però il busto sollevato di 30°.

Dormire sulla schiena favorisce la respirazione e si rivela efficace ad esempio quando si è raffreddati o si ha la sinusite.

Un’altra posizione raccomandata dagli esperti è su un fianco.

Questo tipo di posizione è consigliata alle donne in gravidanza e anche per ridurre il russamento notturno nei soggetti che ne soffrono.

A seconda del fianco che si sceglie poi, questa posizione può apportare degli ulteriori benefici. Se si dorme sul fianco sinistro, si facilita la digestione e si favorisce il transito intestinale.

Se, invece, si sceglie di riposare sul fianco destro, si apportano importanti benefici al cuore.

La posizione sul fianco è però sconsigliata in caso di problemi alla schiena e al collo, perché può favorire dolori cervicali, irrigidimento delle spalle e episodi di bruxismo.

La posizione a pancia in giù, invece, potrebbe non essere indicata per favorire un sonno rigenerante e profondo, in quanto potrebbe affaticare cuori e polmoni, compromettere la circolazione e creare pressione sulla colonna vertebrale.

In più, dormire a pancia in giù aumenta la comparsa delle rughe a causa del forte schiacciamento del viso sul cuscino.

Cosa fare se non si riesce dormire?

Ascoltare il proprio corpo è fondamentale per capire se si sta dormendo bene e in maniera corretta.

 

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Dopo aver capito quale potrebbe essere la migliore posizione per dormire, si potrebbe provare a capire se si riesce a prendere sonno in questo modo. In caso contrario è inutile forzarsi, piuttosto si dovrà cercare di modificare le proprie abitudini in maniera graduale e delicata.

Sicuramente, se si riscontrano difficoltà ad addormentarsi non basterà cambiare posizione: ci sono tanti fattori che concorrono alla qualità del riposo.

Ecco alcuni accorgimenti che potrebbero rivelarsi molto efficaci per favorire l’addormentamento:

  • non usare device tecnologici nelle ore serali;
  • fare attività che favoriscano il rilassamento;
  • prediligere un’alimentazione sana ed equilibrata;
  • svolgere attività fisica durante il giorno.

Anche tenere un diario del sonno, in cui annotare le proprie abitudini di sonno e le proprie considerazioni sulla qualità del riposo per alcune settimane può aiutare. Ciò infatti potrebbe contribuire a comprendere come si sta dormendo, quale rimedio si rivela utile e cosa invece no.

L’obiettivo di dormire meglio non potrà essere raggiunto in un giorno, e neppure in una notte: è una conquista fatta di piccoli ma preziosi passi avanti che con il tempo possono migliorare il benessere e l’energia per corpo e mente.

Ad ogni modo, specialmente qualora la qualità del sonno dovesse essere legata alla presenza di disturbi del sonno, è sempre opportuno rivolgersi al medico, che potrà valutare gli eventuali trattamenti più indicati per dormire meglio.

 

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Articolo del 18-04-2023

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