Dott.ssa Ginevra Del Giudice

Articolo del 29-03-2024

Non è un caso che in estate ci si senta riposati e carichi. Il merito è anche della quantità di luce che si riesce ad assorbire durante il giorno. La luce ha la capacità di influire sull’organismo umano.

Questo spiega come mai la fototerapia possa condizionare l’umore e lo stato d’animo degli individui e rivelarsi un’alleata nel contrastare la depressione stagionale che colpisce gli individui durante il cambio di stagione tra l’estate e l’autunno, quando, appunto, la luce solare diminuisce e la durata delle ore di sole durante il giorno si riduce.

In quali casi è consigliata la luminoterapia

La luminoterapia, o fototerapia, si serve della luce naturale o artificiale, per il trattamento di numerose patologie. La luce impiegata può essere, quindi, quella solare, e in questo caso si parla di elioterapia, oppure possono essere utilizzate delle radiazioni luminose di diversa specie.

Dal 2005, la luminoterapia, è stata riconosciuta come la terapia più efficace per affrontare la mancanza di luce e contrastare tutti quei disturbi legati a uno squilibrio dell’orologio biologico.

La luminoterapia, infatti, trova applicazione in diversi campi, quali ad esempio:

Uno dei principali campi di applicazione della terapia della luce è la Sindrome Affettiva Stagionale (o SAD). Fin dal 1984, lo psichiatra Rosenthal aveva illustrato come la depressione stagionale fosse direttamente collegata alla minore quantità di luce disponibile nei mesi invernali e aveva mostrato come la cura della luce agevolasse la risoluzione di questa problematica.

Ma quello della SAD non è l’unico campo di applicazione della terapia della luce. La fototerapia apporta un valido contributo anche in ambiti diversi come, ad esempio, nel trattamento dei disturbi alimentari, nella cura di alcune disfunzioni sessuali e nei disturbi del sonno, soprattutto in quelli legati alle alterazioni del ritmo sonno veglia.

La luce consente la sincronizzazione dei ritmi circadiani e migliora il benessere degli individui. Uno studio del 2001 ad opera dei ricercatori del Centro Disturbi dell’Umore del San Raffaele Turro di Milano, ad esempio, mostra che i pazienti con disturbo bipolare che alloggiavano in stanze molto illuminate, avevano tempi di ospedalizzazione ridotti rispetto ad altri pazienti in camere meno luminose.

 

Come funziona la luminoterapia

Quando la luce colpisce la retina oculare e stimola il nervo ottico, invia impulsi al cervello attivando nell’ipotalamo la produzione di ormoni che regolano stress e buonumore, come la serotonina e il cortisolo.

Allo stesso tempo attiva nell’ipofisi la produzione della melatonina, ormone che regola la fase digestiva e il sonno.

La produzione di questi ormoni riesce a quindi ad apportare nell’organismo umano un migliore equilibrio, regolando sonno, appetito, desiderio sessuale e umore.

Durante una seduta di luminoterapia, il paziente viene esposto a raggi di luce artificiale con un’intensità 20 volte maggiore da quelle di un comune luogo interno illuminato.

Parliamo di un’intensità di circa 10.000 lux. Le sedute vengono svolte con il paziente a occhi aperti, ma non è necessario che gli occhi guardino la fonte della luce direttamente anche se si tratta di una luce non fastidiosa né invasiva, priva di raggi ultravioletti. 

L’esposizione alla luce durante la luminoterapia è graduale, e aumenta nel tempo. La regolarità del trattamento produce ottimi effetti riequilibrando l’orologio biologico e di conseguenza il benessere psico-fisico del paziente.

 

Strumenti per la luminoterapia per combattere l’insonnia

La luminoterapia, regolando la produzione, tra l’altro, della melatonina, migliora il ritmo sonno veglia e la qualità del riposo, riducendo di intensità e frequenza gli episodi di insonnia. 

Le lampade per luminoterapia sono in grado di produrre un’intensità luminosa che va dai 2.500lux fino a i 10.000 lux. Durata e frequenza del trattamento sono indicate dal medico valutando caso per caso.

Solitamente si inizia con esposizioni di circa 15-30 minuti per arrivare anche ad esposizioni di due ore. La durata media del trattamento è di alcune settimane.

Il momento migliore della giornata per utilizzare una lampada per luminoterapia è al mattino mentre non è consigliato procedere con la terapia con la luce nelle ore serali perché la fonte luminosa potrebbe rendere difficile l’addormentamento.

Un utilizzo regolare della lampada per luminoterapia, rispettoso dei tempi e dell’intensità indicata dal professionista, rende il trattamento più rapido ed efficace.

Durante l’esposizione alla luce è possibile leggere, lavorare o studiare proprio perché non occorre guardare la fonte luminosa. In alternativa alle classiche lampade esistono anche dei dispositivi portatili e leggeri da indossare per la luminoterapia, come fossero dei comuni occhiali.

La luce percepita attraverso questi dispositivi non è abbagliante e non disturba il normale svolgimento delle attività quotidiane, semplificando la gestione delle sedute di terapia più lunghe.

Articolo del 29-03-2024

Dott.ssa Ginevra Del Giudice

Medico chirurgo, specialista in Malattie dell'Apparato Respiratorio. Esperto in Disturbi Respiratori nel Sonno AIPO-ITS. Iscritta nel Registro Nazionale degli Esperti in DRS AIPO-ITS. Master Universitario di II livello in “Pneumologia interventistica” presso Università Politecnica delle Marche. Dottore di ricerca in “Medicina Interna e Immunologia Applicata” Membro ERS, AIPO e AIMS. Autore di diverse pubblicazioni scientifiche per riviste nazionali ed internazionali. ​​