Emiliana Meleo

Articolo del 07-11-2023

L’istamina è una sostanza prodotta dal corpo umano: si tratta di una molecola organica che permette la comunicazione cellulare, in particolar modo per quanto concerne il sistema immunitario. Quando l’organismo si trova a contatto con un allergene, infatti, un aminoacido presente nell’organismo, l’istidina, viene trasformato in istamina. Nel nostro corpo una piccola parte di istamina è anche assimilata attraverso l’alimentazione, ma solitamente la quantità di istamina prodotta naturalmente è sufficiente per cui, quella in eccesso, viene dispersa durante la funzione digestiva. Gli alimenti che ne sono maggiormente ricchi sono:

  • Vino;
  • Birra;
  • Formaggi fermentati;
  • Carne in scatola;
  • Conserve;
  • Alcolici;
  • Salsicce;
  • Ketchup;
  • Pesce non più fresco.

Dove si trova l’istamina

L’istamina è coinvolta in importanti funzioni dell’organismo, come la digestione, la risposta antinfiammatoria del sistema immunitario e in alcune attività cerebrali e si trova in tutti i tessuti del corpo umano. Viene prodotta soprattutto dal lavoro dei mastociti e granulociti basofili, le principali cellule responsabili delle reazioni allergiche. Altre quantità di istamina sono riscontrabili nel sistema nervoso centrale e nella mucosa gastrointestinale. 

L’istamina è collegata a dei recettori che si trovano sulla membrana cellulare. Ne esistono di quattro tipi e a seconda del tipo di recettore con cui viene a contatto, l’istamina, produce degli effetti diversi. Ecco i 4 tipi di ricettori di istamina ad oggi noti: 

  • H1;
  • H2;
  • H3;
  • H4.

A seconda delle funzioni coinvolte, quindi, l’istamina può provocare degli effetti diversi. Per quanto riguarda la respirazione, un’eccessiva qualità di istamina può causare soffocamento, mancanza di fiato e sensazione di fame d’aria. 

Tra gli effetti cutanei più frequenti troviamo, invece, un aumento della sensibilità, dolore, prurito e le tipiche reazioni che avvengono alla nostra pelle in seguito a una puntura di insetto.

L’ingestione di alimenti troppo ricchi di istamina, come ad esempio di pesce non fresco, può causare contrazioni della muscolatura addominale, arrossamento del viso, nausea, cefalea e perfino vertigini. 

Infine, l’istamina presente a livello cerebrale influisce sulla termoregolazione del corpo e sul ritmo sonno veglia.

Istamina e reazioni allergiche

Come abbiamo visto, l’istamina viene largamente prodotta quando il nostro organismo entra in contatto con un allergene verso il quale ha sviluppato una particolare sensibilità. Ecco perché i principali farmaci per contrastare le reazioni allergiche sono detti appunto antistaminici, in quanto agiscono proprio per ridurre e bloccare l’eccessiva produzioni di istamina a cui si lega tutta la tipica sintomatologia dei soggetti allergici.

Una quantità eccessiva di istamina causa effetti come:

  • Senso di soffocamento;
  • Prurito;
  • Gonfiore e pomfi cutanei;
  • Arrossamento e eritema;
  • Mal di testa;
  • Naso chiuso e tosse;
  • Broncospasmi;
  • Asma.

I farmaci antistaminici hanno principi attivi differenti e sono classificati generalmente proprio in base al recettore su cui agiscono. Questi farmaci possono avere effetti indesiderati ed indurre nei pazienti anche uno stato di torpore e sonnolenza, per cui vanno sempre assunti dietro prescrizione e sotto controllo medico. 

Per il benessere del nostro organismo è fondamentale che i livelli di istamina restino regolari. Sia una mancanza che un eccesso di questa molecola possono creare sintomi fastidiosi, anche gravi.

L’intolleranza all’istamina può essere endogena o esogena. Spesso non è facile diagnosticare un’allergia all’istamina, in quando la sintomatologia è piuttosto varia e generica. Ecco i principali sintomi riscontrabili in pazienti con allergia all’istamina:

  • Dolore alle ossa;
  • Pelle secca, orticaria, desquamazione;
  • Iperattività;
  • Problemi della fertilità;
  • Gonfiore addominale, nausea, vomito;
  • Mal di testa;
  • Emicrania;
  • Problemi legati al ritmo cardiaco;

Solo dopo una diagnosi certa di allergia all’istamina è possibile iniziare un trattamento efficace per ridurre la sintomatologia abbassandone i livelli e curando con attenzione l’alimentazione. In caso di eccesso di istamina, per disintossicarsi dagli effetti prodotti nel nostro organismo dall’aumento di questa sostanza, è preferibile mangiare verdura a foglia larga, cetrioli, broccoli, cavolfiore, carote, zucchine e integrare la propria dieta quotidiana con pane e pasta integrali. In aggiunta a ciò è possibile assumere integratori a base di vitamina C e vitamina B6.

Istamina: il suo ruolo nel ciclo sonno – veglia

L’istamina non è solo deputata alle infiammazioni e alla digestione ma  è anche un importante neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale. A livello cerebrale, ad esempio, un aumento della quantità di istamina riduce il senso di fame e della sete. Per quanto riguarda il ciclo del sonno, invece, l’aumento dell’istamina fa sì che l’individuo entri in uno stato di vigilanza e di mancanza di sonno o di stimolo al dormire. Nello specifico, uno studio dell’Istituto Neuropsichiatrico dell’Università della California di Los Angeles ha dimostrato come le cellule del cervello contenenti istamina ci permettano di restare svegli anche quando iniziamo ad avere sonno. Sarebbe proprio l’istamina, inoltre, che ci permette di mantenere tono muscolare e coscienza, mentre dormiamo. 

Infine, ciò spiega anche come mai una tipologia di farmaci antistaminici, facendo diminuire la produzione di istamina e agendo sugli stessi recettori coinvolti (H1), possa creare nel paziente forte sonnolenza, stanchezza e voglia di dormire.

Articolo del 07-11-2023

Emiliana Meleo

La dr.ssa Emiliana Meleo è specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio, Dottore di Ricerca in Neuroscienze. Il campo di interesse, da anni, è la gestione delle problematiche respiratorie acute e croniche nei pazienti con patologia neuromuscolare; dalle tecniche di riabilitazione alla ventilazione meccanica invasiva e non invasiva. Esperienze: – Dal 2009 al 2010 collaborazione a tempo determinato, presso l’Istituto di Neurologia dell’Università “La Sapienza” per l’espletamento dell’attività di ricerca dal titolo ”Malattie Neurodegenerative invalidanti del giovane adulto e il loro impatto sulla qualità della vita” – Docente per corsi e master universitari e corsi di formazione relativi alla gestione delle complicanze respiratorie, ventilazione meccanica invasiva e non invasiva, nei pazienti neuromuscolari – Autore di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, frutto di collaborazioni con istituti di ricerca nazionali ed internazionali