Emiliana Meleo

Articolo del 21-02-2023

Studi specifici sul sonno hanno evidenziato che il momento in cui si dorme è suddiviso in una serie di fasi differenti tra loro, che si susseguono, completando così, uno dopo l’altro i cicli del sonno.

Ogni ciclo del sonno è dunque formato da una fase NREM (o sonno ortodosso) e una fase REM (o sonno paradosso), in cui avvengono ad esempio dei movimenti della pupilla.

Solo durante la fase REM si sogna: questo durante una notte capita almeno 4 o 5 volte.

Sonno REM

Il sonno REM si verifica dopo più di un’ora dall’addormentamento.

In questa fase, che segue quella di sonno NREM, a sua volta distinta in vari momenti, si sogna in maniera vivida proprio perché il sonno REM non è molto profondo.

Nella fase REM avviene il movimento oculare: i muscoli di gambe e braccia non hanno possibilità di muoversi ma l’attività cerebrale è presente come quando si è svegli. Dunque, l’attività cerebrale aumenta così come il rilassamento muscolare. Il respiro si fa più rapido, la frequenza cardiaca si intensifica.

La prima fase REM dura circa 10 minuti. Le diverse fasi REM durante la notte mostrano via via una lunghezza maggiore.

Di solito la fase REM è più lunga durante l’infanzia e diminuisce man mano che si cresce e si invecchia.

Quando termina la fase REM inizia nuovamente il ciclo del sonno, con il suo susseguirsi di fasi NREM e poi REM.

Sonno non REM

Con il sonno NREM (o non REM) ha inizio il ciclo del sonno. Il sonno NREM è a sua volta distinto in tre diverse fasi che presentano alcune importanti differenze:

  • Fase 1, l’inizio del rilassamento;
  • Fase 2, la preparazione al sonno profondo;
  • Fase 3, il sonno profondo e rigenerante.

La fase 1 dura al massimo 10 minuti ed è caratterizzata da un sonno leggero. I movimenti degli occhi, l’attività cerebrale e il respiro iniziano a rallentare.

In questa fase alcuni individui vivono l’esperienza di “cadere” mentre dormono o provano alcuni crampi muscolari: si tratta di spasmi ipnotici del tutto normali.

Alla fase 1 segue poi la fase 2. In questa fase avvengono alcuni movimenti muscolari alternati a stati di rilassamento. Durante la fase 2 NREM la temperatura del corpo diminuisce e le onde cerebrali rallentano: il corpo si prepara a entrare in una fase di sonno profondo e di reale rilassamento.

Il sonno NREM si conclude con l’ultimo stadio, la fase 3, quella caratterizzata da sonno profondo, priva di attività muscolare e di movimenti delle pupille.

Il nostro organismo in questa fase dorme profondamente e si sveglia con grande difficoltà. Quando qualcuno viene svegliato in questa fase, infatti, al risveglio appare per alcuni minuti disorientato e poco cosciente.

La parte finale del sonno NREM è molto importante, durante questi minuti di sonno profondo il corpo si rigenera:

  • ossa e muscoli si costruiscono;
  • i tessuti vengono riparati;
  • il sistema immunitario si rafforza.

Cosa può influire sulla qualità del sonno?

I ritmi circadiani, anche conosciuti come ritmo sonno veglia, regolano il momento in cui si dorme e quello in cui invece si è svegli: è importante sapere che entrambi i momenti sono fondamentali per il benessere del nostro organismo.

Questo vuol dire che la qualità del sonno è strettamente collegata alla qualità della vita.

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Alcune abitudini sbagliate e alcuni comportamenti non idonei possono influire sulla qualità del sonno.

Ad esempio, l’uso di alcol, può velocizzare l’addormentamento permettendo di raggiungere più in fretta la fase del sonno leggero. Tuttavia, rende più difficile il sopraggiungere di un sonno profondo e la successiva fase REM.

Il consumo di alcol prima di dormire rende, infatti, il sonno discontinuo e molto poco riposante.

Altre sostanze, come la caffeina e la pseudoefedrina (presente, per esempio, in alcuni farmaci) agiscono sul cervello stimolandolo al punto da provare insonnia. Dunque, bisogna fare attenzione a quello che si assume prima di andare a letto.

Anche il fumo minaccia la qualità del proprio riposo. La fase REM negli accaniti fumatori è molto ridotta.

L’astinenza da nicotina induce il fumatore a risvegli continui e porta a un sonno ricco di interruzioni e poco riposante.

 

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Articolo del 21-02-2023

Emiliana Meleo

La dr.ssa Emiliana Meleo è specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio, Dottore di Ricerca in Neuroscienze. Il campo di interesse, da anni, è la gestione delle problematiche respiratorie acute e croniche nei pazienti con patologia neuromuscolare; dalle tecniche di riabilitazione alla ventilazione meccanica invasiva e non invasiva. Esperienze: – Dal 2009 al 2010 collaborazione a tempo determinato, presso l’Istituto di Neurologia dell’Università “La Sapienza” per l’espletamento dell’attività di ricerca dal titolo ”Malattie Neurodegenerative invalidanti del giovane adulto e il loro impatto sulla qualità della vita” – Docente per corsi e master universitari e corsi di formazione relativi alla gestione delle complicanze respiratorie, ventilazione meccanica invasiva e non invasiva, nei pazienti neuromuscolari – Autore di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, frutto di collaborazioni con istituti di ricerca nazionali ed internazionali