Emiliana Meleo

Articolo del 07-02-2023

Il sonno è una componente essenziale della vita, infatti la qualità e la quantità del sonno influiscono sulle funzioni primarie dell’organismo, dalla capacità di concentrarsi, alla memoria, all’umore.

La mancanza di sonno può determinare un aumento del rischio di incorrere in alcune patologie neurologiche, metaboliche e cardiovascolari.

In questo senso, l’importanza del sonno ha probabilmente alimentato la nascita di diversi falsi miti legati al sonno. Vediamo quali sono.

1.Agli adulti sono sufficienti 4 ore di sonno per notte

Questo è uno dei falsi miti riguardo il sonno più diffuso e anche più pericoloso.

È vero che la quantità di sonno necessario per vivere bene è una variabile che viene condizionata da tanti fattori (il sesso, l’età, il proprio patrimonio genetico e anche da alcune cause esterne, come il proprio stile di vita), ma in media, a ogni individuo adulto occorrono almeno 7 ore di sonno per poter rigenerare il proprio organismo e svegliarsi al mattino ben riposati e pronti ad affrontare la giornata.

2.Chi ricorda i sogni al mattino, ha dormito bene

In realtà, il ricordo di ciò che si sogna dipende esclusivamente dal momento in cui ci si sveglia, è questo che determina la propria capacità di ricordare.
Il ricordo dei propri sogni non ha quindi alcun legame con la qualità del sonno.

3.Si dorme meglio al caldo che al freddo

La temperatura influisce sulla qualità del riposo, tuttavia non è detto che in un letto caldo sia una garanzia del sonno.

Un letto troppo caldo potrebbe anticipare il risveglio prima del tempo necessario, facendoci sentire affaticati e nervosi il giorno successivo. La temperatura ideale del corretto riposo è tra i 18°e i 21°C.

4. Assumere alcol la sera aiuta a prendere sonno

Ecco un altro falso mito che spesso viene usato per giustificare comportamenti negativi. L’assunzione di alcol accelera l’addormentamento ma questo non vuol dire che aiuta l’organismo a riposare bene. C’è una grande differenza infatti tra il dormire e il riposare: differenza che sarà molto più evidente al risveglio, perché la stanchezza e la mancanza di concentrazione ci accompagneranno per tutto il giorno.

5. È pericoloso svegliare un sonnambulo

Si tratta, anche in questo caso, di un falso mito. La prima cosa da fare è cercare di riportare il sonnambulo a letto ed evitare che, aggirandosi in casa, possa farsi male in qualche modo.

È sempre meglio usare cautela perché le persone che soffrono di sonnambulismo possono avere comportamenti aggressivi.

Svegliare un sonnambulo è possibile a patto di essere cauti e delicati, senza mai alzare la voce.

6. La tv accesa permette di dormire meglio

Si tratta di una convinzione molto diffusa, in diverse fasce d’età. A volte si crede infatti che la tv possa “stancare gli occhi” e aiutare a far venire il sonno.

Allo stesso modo, alcune persone dormono con la tv accesa perché credono che luci e suoni concilino il sonno. Non è così: le luci blu della tv alternano la percezione sonno-veglia e impediscono al cervello di rilassarsi in maniera completa.

7. Dormire tanto fa sempre bene

Sicuramente la mancanza di sonno, come abbiamo visto, è un aspetto da non sottovalutare che può causare gravi conseguenze per la salute di ogni individuo.

Allo stesso tempo, anche un riposo eccessivo può rivelarsi negativo per l’equilibrio e il benessere del proprio organismo. Alcune patologie croniche possono essere correlate proprio alla necessità di dormire troppo.

8. Chi non riesce a dormire deve restare a letto ad occhi chiusi

Questo è un altro falso mito che può anche comportare tensione a chi già ha difficoltà a prendere sonno.

Ciò che si può fare, quando non si riesce a dormire, è alzarsi dal letto, sgranchirsi un po’ le gambe e magari, nell’attesa che il sonno arrivi, leggere qualche pagina di un buon libro, resistendo alla tentazione di accendere il cellulare o la tv.

9. Se si dorme poco di notte, è bene fare un pisolino di giorno

Dormire durante il pomeriggio, se la notte non si riposa come si dovrebbe, non è propriamente indicato. Questo falso mito legato al sonno è presto spiegato: le ore di riposo diurno non possono compensare quelle notturne. Se si soffre di insonnia poi, dormire durante il giorno, renderà ancora più difficile addormentarsi quando arriva la sera.

10. Russare può essere indice di un buon sonno

Chi russa in modo continuativo e rumorosamente potrebbe soffrire di disturbi del sonno, come le apnee notturne.

Russare di tanto in tanto non è indice di alcuna patologia, ma come sempre in caso di problematiche costanti è sempre chiedere il parere di uno specialista per escludere patologie respiratorie e per comprendere come migliorare la qualità del proprio riposo (e di chi ci dorme accanto).

 

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Come migliorare il sonno?

Sicuramente un modo per migliorare la propria qualità del sonno è regolare, in maniera graduale, il proprio ritmo sonno-veglia, cercando di andare a dormire e di svegliarsi sempre alla stessa ora, se il lavoro e la propria vita lo consentono.
Per potersi svegliare rigenerati e riposati al mattino, infatti, è indispensabile dormire almeno 7 o 8 ore ogni notte.

Un buon rimedio per dormire meglio è curare l’ambiente in cui si dorme, eliminando elementi di disturbo, come luci, finestre non oscurate e anche fonti di onde elettromagnetiche. La temperatura del luogo in cui si dorme è molto importante, per poter riposare bene e in maniera continuata senza interruzioni è necessario che non sia un ambiente troppo caldo, e naturalmente neppure troppo freddo.

Anche i materiali, pensiamo ad esempio alle coperte o al cuscino, possono influenzare il nostro riposo: sempre meglio scegliere materiali naturali e traspiranti che conciliano il sonno.

È fondamentale prendere delle buone abitudini capaci, giorno dopo giorno, di farci dormire meglio. Una di queste è sicuramente quella di spegnere i propri device almeno 3 ore prima di andare a letto, in modo da dare al cervello la possibilità di rilassarsi e quindi di poter riposare al meglio.

Se si riscontrano delle difficoltà ad addormentarsi o se si ci risveglia più volte durante la notte, sarà bene comprenderne le cause.

Spesso si tratta di un fenomeno occasionale che può essere attutito riducendo lo stress o le preoccupazioni e imparando a rilassarsi, dedicandosi a qualche attività piacevole, ad esempio:

  • Meditazione
  • Yoga
  • Lettura di un buon libro
  • Massaggio
  • Bagno caldo
  • Ascolto di musica soft

Tuttavia, nel caso in cui linsonnia sia ricorrente, e se al mattino ci si sente spesso stanchi e privi di forza, sarà meglio indagare più a fondo le cause di questo malessere rivolgendosi al proprio medico che prescriverà degli esami specifici, come la polisonnografia.

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Articolo del 07-02-2023

Emiliana Meleo

La dr.ssa Emiliana Meleo è specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio, Dottore di Ricerca in Neuroscienze. Il campo di interesse, da anni, è la gestione delle problematiche respiratorie acute e croniche nei pazienti con patologia neuromuscolare; dalle tecniche di riabilitazione alla ventilazione meccanica invasiva e non invasiva. Esperienze: – Dal 2009 al 2010 collaborazione a tempo determinato, presso l’Istituto di Neurologia dell’Università “La Sapienza” per l’espletamento dell’attività di ricerca dal titolo ”Malattie Neurodegenerative invalidanti del giovane adulto e il loro impatto sulla qualità della vita” – Docente per corsi e master universitari e corsi di formazione relativi alla gestione delle complicanze respiratorie, ventilazione meccanica invasiva e non invasiva, nei pazienti neuromuscolari – Autore di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, frutto di collaborazioni con istituti di ricerca nazionali ed internazionali