Dott.ssa Ilaria Laccu

Articolo del 30-05-2025

Quando si parla di spasmo ipnico, ci si riferisce a quella particolare sensazione di cadere nel vuoto durante il sonno. Tale percezione può essere dovuta ad una contrazione involontaria dei muscoli – e solitamente è benigna.

Scopriamo, più nel dettaglio, di cosa si tratta.

 

Cos’è lo spasmo ipnico e quando avviene

Mentre si è sdraiati a letto e ci si sta addormentando, può capitare di venire svegliati improvvisamente da una sensazione di scossa elettrica che provoca uno scatto di braccia e gambe o una sensazione di cadere nel vuoto: questo è lo spasmo ipnico.

Questo fenomeno, che ha come diretta conseguenza il risveglio immediato, consiste in brusche e brevi contrazioni involontarie dei muscoli del corpo (miocloni) durante la fase iniziale del sonno – in particolare quando si passa dalla veglia al sonno.

Lo spasmo ipnico, infatti, avviene con maggiore frequenza durante la fase iniziale del sonno, quella in cui l’organismo si rilassa per favorire l’addormentamento: il sonno in questa fase è leggero e viene facilmente disturbato dai miocloni che provocano un temporaneo risveglio.

Tale fase del sonno, caratterizzata da una durata di circa un’ora/un’ora e mezza, viene definita non REM (non rapid eye movement), poiché gli occhi presentano dei movimenti lenti nella fase di addormentamento N1 – che rallentano progressivamente fino ad essere anche assenti – e vi è una diminuzione del battito cardiaco e della frequenza respiratoria.

Tuttavia, non bisogna preoccuparsi: lo spasmo ipnico non è una condizione patologica, bensì un evento del tutto benigno e molto frequente. Ciononostante, questi episodi potrebbero essere spia di cattive abitudini di vita che è meglio correggere.

 

Spasmo ipnico: le cause

Non c’è ancora chiarezza sull’origine del fenomeno dello spasmo ipnico.

Ci sono, però, alcuni fattori di rischio:

  • stress: in alcuni casi, lo spasmo ipnico è legato a una condizione di stress mentale ed emotivo che può sovraccaricare il sistema nervoso, aumentando i tempi richiesti per il rilassamento;
  • sport nelle ore serali: se intensa, può causare un’eccessiva attivazione del sistema neuro-muscolare, che facilita gli spasmi muscolari;
  • sindrome delle apnee notturne: come abbiamo visto, lo spasmo ipnico si verifica durante la transizione tra la veglia e il sonno. Per questo motivo, è probabile che si verifichi nei soggetti che soffrono di sindrome delle apnee notturne – una condizione caratterizzata da brevi pause nella respirazione durante la notte, che provoca molteplici risvegli. Altri segni includono l’eccessiva sonnolenza diurna, il russare o l’ansimare e il mal di testa al risveglio;
  • privazione del sonno: nella maggior parte dei casi, la persona colpita da spasmo ipnico sta dormendo poco o male. Il cervello, infatti, vive la scarsità di sonno al pari di una fonte di stress e reagisce allungando i tempi di stress. Può essere accompagnata da scarsa concentrazione, stanchezza al risveglio e/o durante la giornata o il nervosismo;
  • eccesso di caffeina: la caffeina è una sostanza eccitante che non concilia il sonno. Si potrebbe, quindi, creare un circolo errato: se si dorme male, si potrebbe consumare più caffè (con la speranza di combattere la stanchezza), peggiorando la situazione.

Bisogna comunque sottolineare che, nella maggior parte dei casi, lo spasmo ipnico è parafisiologico, si verifica occasionalmente e non disturba il naturale corso del sonno.

Se gli spasmi sono così frequenti da alterare il riposo, ci si trova di fronte a un vero e proprio disturbo del sonno – che può comportare ansia e stanchezza durante le ore diurne.

 

Spasmo ipnico: i rimedi

I rimedi per lo spasmo ipnico variano in base alla causa o al fattore di rischio riscontrato.

Abbiamo:

  • quando si è stressati, può essere utile cercare di ritagliarsi pause durante la giornata da dedicare ad attività piacevoli, o concedersi dei momenti di relax per alleviare ansie e preoccupazioni che potrebbero ostacolare l’addormentamento;
  • quando la causa è l’eccessiva attività sportiva nelle ore serali, occorre semplicemente evitare di fare troppi sforzi dopo cena – per favorire il sonno è utile fare sport, ma solo durante il giorno;
  • se si soffre di apnee notturne, occorre parlarne con il medico per trovare soluzioni – dal momento che può aumentare il rischio di malattie cardiache e diabete di tipo 2;
  • quando il sonno è trascurato, bisogna assicurarsi di dormire il giusto quantitativo di ore e avere un regolare ritmo sonno-sveglia. È utile, dunque, dedicarsi ad attività rilassanti prima di andare a dormire, come leggere, meditare, fare yoga. Non bisogna, invece, usare schermi luminosi e fare sport nelle ore serali;
  • se si abusa di caffeina, ovviamente, dovrebbe cercare di diminuirne la quantità e evitarla dopo le 18. La Food & Drug Administration statunitense raccomanda di consumare non più di 400 mg di caffeina al giorno, pari a quattro-cinque tazze di caffè.

Articolo del 30-05-2025

Dott.ssa Ilaria Laccu

Medico Chirurgo specialista in Neurofisiopatologia del sonno. Possiede la certificazione Italiana AIMS di "Medico Esperto in Medicina del Sonno" ed Europea ESRS come "Somnologist" ad indirizzo Respiratorio e Neurologico. Dottorato in Neuroscienze applicato alla ricerca sulla Medicina del Sonno. Responsabile del Centro Neurologico di Cagliari, si occupa dell'inquadramento clinico dei disturbi del sonno e della diagnostica strumentale con polisonnografia notturna completa; personalizza poi la terapia mirata del problema riscontrato tramite una impostazione farmacologica, o comportamentale, o con ventilatore notturno. Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Cagliari. Specializzazione in Neurofisiopatologia presso l'Università degli Studi di Cagliari.